la settimana santa

I PROSSIMI EVENTI A PIANO DI SORRENTO

50 ANNI DELLA CASA COMUNALE

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Oggi l’edificio che ospita il Comune di Piano di Sorrento compie 50 anni dalla sua inaugurazione. 50 anni in cui ha visto passare nelle sue stanze amministratori, funzionari, dipendenti ma soprattutto noi carottesi con le nostre storie liete e tristi, con le nostre istanze e le nostre necessità. Tra le sue mura custodisce la nostra memoria, la storia della nostra comunità e quella più personale di ognuno di noi. Grazie ai documenti conservati nei suoi archivi si puo’ cercare di ricostruire la storia dei nostri avi, si possono riannodare i fili che legano i figlio o i nipoti dei nostri emigranti alla terra natia. E tutto ciò grazie a chi negli anni scorsi ha prestato la sua opera al servizio di cittadini e del paese.

Io che tra quelle mura ho trascorso tanto tempo prima, da bambino e da ragazzo, quando passavo a salutare papà, poi come presidente della pro loco ed, infine, come dipendente, conservo nella memoria i volti ed i nomi di molti di coloro quelle stanze hanno popolato. Mi ricordo di “Bertucc” il capufficio per eccellenza dietro la sua grande scrivania in legno nel suo ufficio al primo piano (attuale ufficio tributi), scrivania che agli occhi di un bimbo sembrava più grande di quello che effettivamente era. Mi rivedo incantato dal frenetico movimento delle mani sulla macchina da scrivere di Nicolino, incuriosito dalle prime calcolatrici azionate da una leva che io facevo fatica ad abbassare e da un macchinario con un grande volante che serviva ad imprimere su delle lamine di ferro dei dati (credo si trattava di un primo tentativo di “meccanizzazione” degli uffici). Mi ricordo le attese al piano terra per le vaccinazioni, gli uffici del “Banco di Napoli”, il cancello che chiudeva il comune da tirare a mano fra mille cigolii, le bellissime fontane luminose che allietavano le serate in piazza. Purtroppo mi ricordo anche il giorno in cui mio padre venne chiamato d’urgenza in ufficio per la tragedia della “Marina d’Aequa” ed i tristi giorni del terremoto del 1980 in cui per tutti, dipendenti e politici, non c’era più orario di servizio o mansioni. Ognuno dava una mano come poteva 24 ore su ore 24 senza badare all’orario, ognuno si sentiva parte di una grande famiglia colpita al cuore. La mattina si badava ai propri uffici e poi si ci dedicava ai compiti che l’emergenza dettava, chi distribuiva i buoni pasto, chi si recava a “la Prora” (attuale centro anziani) per distribuire coperte e cartoni di latte, chi andava sotto il portone dei Sacramentini per distribuire il vestiario, chi si dedicava ai sopralluoghi per verificare la stabilità degli edifici e tutto ciò fino a notte fonda. Ecco forse di questi 50 anni quei giorni, tristi e drammatici, furono quelli che più hanno avvicinato il “palazzo” di Piazza Cota ai cittadini. Quindi tanti auguri al nostro palazzo per i suo 50 anni di “vita” con l’auspicio che sia sempre di più la casa di tutti i carottesi.

P.S.: per chi volesse aggiungere un proprio ricordo puo’ utilizzare il pulsante “commenti”.

COMUNE DI PIANO DI SORRENTO: STORIA A LIETO FINE DI UN MATRIMONIO IMPOSSIBILE

(dal profilo Facebook di Giacomo Giuliano)

289_sposini7ny_2 Verso le 11.00 di mercoledì mi chiama in ufficio, disperata, una certa Carmen, titolare di un' importante agenzia di Roma che organizza matrimoni e mi fa, quasi singhiozzando: "dottore, mi aiuti, ho una coppia di sposi tedeschi che doveva sposarsi a Capri a mezzogiorno e che è rimasta al molo Beverello a Napoli per colpa del mare grosso. Avevamo preparato per oggi ogni particolare del matrimonio a Capri , che era il loro sogno d’amore, ed ora la sposina piange angosciata dall'idea di non potersi proprio più sposare ". Io chiedo "Ma perché chiamate proprio noi a Piano di Sorrento? "...e lei mi dice che nessun comune riesce a sistemare gli atti ed organizzare un matrimonio civile in così poco tempo, anche perché vanno effettuati pagamenti preventivi e verificati con cura i documenti consolari e quant'altro, lasciando intendere che è comunque ad uno degli ultimi disperati tentativi. "Cara Carmen- dico, vogliamo spezzare in maniera così assurda il sogno di un amore tedesco al porto di Napoli ?, la richiamo fra dieci minuti e vediamo cosa possiamo fare, anche perché abbiamo una cornice paesaggistica a Villa Fondi di Piano di Sorrento che farà dimenticare persino Capri agli sposini...". Così chiamo un gentilissimo addetto ai servizi demografici del comune di Capri e mi faccio inviare in via telematica tutte le documentazioni che già erano state acquisite da loro per questo matrimonio, e , dopo una breve sommaria verifica sui documenti, chiedo ai miei dipendenti dello Stato Civile di lasciare parte dell’attività di sportello e dedicarsi alla veloce redazione degli atti per il matrimonio da celebrarsi da noi entro la mattinata. Marco, Mimmo e Filomena quasi accettando un’ardita scommessa si mettono subito al lavoro. Chiamo il solerte operaio Pasquale per allestire la sala per gli sposi e richiamo la signora Carmen dicendole : “Datemi i dati di due testimoni e dell’interprete e dirottate a Piano di Sorrento gli sposi e gli invitati tutti, perché questo matrimonio si ha da fare all’una a Piano di Sorrento! E sarà più bello di quello caprese, rassicurate la sposina, e per le tariffe di regolamento farete un pagamento postumo con bollettino al comune domani, e di questo pagamento successivo mi assumo io la responsabilità“. La Carmen scoppia in un pianto operistico ringraziandomi come se le avessi salvato la vita e mi dice di aver fittato già tre furgoni per la transumanza umana. Prima dell’una, in maniera quasi magica, entra in scena un sole splendido sulla nostra penisola dopo una mattinata uggiosa, poi arrivano sposi ed invitati al comune di Piano di Sorrento. La signora Carmen mi abbraccia ringraziandomi, come se fossi un vecchio amico. Poiché, impreparati ad un matrimonio non in calendario, eravamo tutti vestiti in maniera “casual”, me compreso, e compreso il sindaco, ridotto in tuta e stampelle, avevo notato però Deborah De Riso, il nostro Segretario Comunale, vestita proprio in modo particolarmente elegante e grazioso e le dico, “preparati a pronunciare le formule del tuo primo matrimonio di questo comune, eccoti la fascia e vieni con me, sarà una cerimonia fantastica!”. Lei fra l’incredulo ed il divertito coraggiosamente mi segue e vede nel corridoio una sposina bellissima ma con la faccina segnata da lacrime, insieme ad un omaccione biondo di classica bellezza nordica, e tanti straordinari personaggi agghindati a festa. Alla sposa dico scherzando che avevamo organizzato noi il problema degli imbarchi, perché la volevamo a Piano di Sorrento dove avrebbe vissuto il matrimonio dei sogni. Lei sorride, sorridono tutti , entrano in sala e la grazia di Deborah De Riso rende tutto ancor più magico. Gli sposi diventano felici. Ritrovano paesaggi e temperie nuziale che nemmeno Capri avrebbe loro regalato. I dipendenti dello Stato Civile si fanno in quattro pur essendo tre. Villa Fondi diventa poi la degna cornice per le foto di un matrimonio da favola. Dopo un’ora, da Villa Fondi mi richiama in comune Carmen e mi dice di non aver mai visto tanta solerzia, organizzazione e soprattutto gentilezza , e di non immaginare che avessimo posti così belli da noi. Ieri Carmen mi ha richiamato ancora ringraziando di nuovo i dipendenti del comune per lo straordinario servizio, dicendo che gli sposi hanno preso l’avversità del dirottamento da Capri, come una fortuna perché hanno vissuto un matrimonio meraviglioso in penisola sorrentina, dove hanno conosciuto posti fantastici e persone straordinarie, mi ha inviato il bollettino con i pagamenti effettuati per il comune e mi ha soprattutto annunciato che, riconoscente di quanto ricevuto, ha agganciato il nostro comune al pacchetto dei matrimoni tedeschi che verranno celebrati nei prossimi anni, per cui è probabile che avremo un nuovo flusso di richieste dalla Germania (si consideri che prevalentemente celebriamo matrimoni inglesi ed americani).
Da quanto raccontato traggo in sintesi, per chiudere, cinque chiasmi che mi fanno riflettere:
1-: IL RUMORE NON FA BENE MENTRE IL BENE NON FA RUMORE: In questi tempi il personale del nostro comune è su tutti giornali per vicende negative, ma quando i dipendenti fanno bene nessuno ne parla :
2- IMPRESSIONI CHE RESTANO ESPRESSE ED ESPRESSIONI CHE RESTANO IMPRESSE: Si è detto tanto sulla stampa a proposito di villa Fondi ma è proprio dagli occhi felici dei due sposi che deve ripartire il destino di questo immobile comunale
3- PER CHI CHIEDE NULLA UN NONNULLA E’ TUTTO, PER CHI CHIEDE TUTTO, TUTTO E’ UN NONNULLA: Se la gente chiede il possibile nell’ambito della legge, a volte bastano pochi gesti ed un pò di buon senso e gentilezza per regalare ai cittadini un’immagine diversa degli uffici pubblici
4 NON PRENDONO PAROLA PER DARSELE DOPO AVER DATO PAROLA PER PRENDERSI: Come un piccolo spot comunichiamo che statisticamente chi si sposa a Villa Fondi si separa pochissimo rispetto a chi si sposa altrove e speriamo sia così anche per Martina ed Herbert.
5 SENSIBILMENTE TERRIBILI E TERRIBILMENTE SENSIBILI: Per l’occasione così sono stati definiti da Carmen i momenti di angoscia al molo Beverello e, di contro, i dipendenti dello Stato Civile del comune di Piano di Sorrento, in uno col Segretario comunale, che con la loro efficienza e gentilezza hanno reso stupendo il giorno più importante ad una dolce sposina di Germania ed al suo principe azzurro.

(Autore Giacomo Giuliano)

ATTENZIONE! VENERDI’ 24 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE INDETTO DALL’OR.S.A.

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Venerdì 24 ottobre il Sindacato Or.s.a. ha indetto uno sciopero generale in difesa, tra l’altro, dell’art. 18 e contro il blocco della contrattazione del Pubblico Impiego. Si prospettano quindi disagi nei trasporti, negli uffici pubblici (alcuni dei quali potrebbero essere chiusi), nella scuola, nella sanità etc.

PREMIO “PENISOLA SORRENTINA” A NICOLA PIOVANI – Sala Consiliare

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SABATO 18 OTTOBRE – ORE 20,00

Piano di Sorrento – Sala Consiliare

ODISSEO: IL MITO, I LUOGHI, LE STORIE

Serata tematica presieduta dal filosofo Armando Massarenti dedicata al mito, all’archeologia, al territorio con un intervento dell’archeologo Valerio Massimo Manfredi al quale sarà assegnato il riconoscimento. Tale evento sarà l’occasione della consegna del premio alla carriera al maestro Nicola Piovani.

Lasciatemi dire che per Piano di Sorrento è un grandissimo onore ospitare per una sera il Maestro Piovani ed è un gran merito di chi organizza il Premio Arturo Esposito permetterci di vivere emozioni come questa. (Il curatore del blog Domenico Cinque)

Segue una biografia del M° Nicola Piovani tratta dall’Enciclopedia Treccani.

Compositore italiano di musica per il cinema (n. Roma 1946). Dai primi anni Settanta ha collaborato con numerosi registi italiani, radicando il proprio linguaggio nella tradizione nazionale e tuttavia immettendovi fin dagli inizi una sensibile originalità personale. Soprattutto dalla fine degli anni Ottanta la sua maturazione artistica lo ha portato all'attenzione del pubblico e della critica in ambito internazionale e gli ha meritato riconoscimenti di grande portata, dai David di Donatello per Ginger e Fred (1986) di Federico Fellini, Caro diario (1993), premiato nel 1994, e La stanza del figlio (2001) di Nanni Moretti, all'Oscar nel 1999 per La vita è bella (1997) di Roberto Benigni.

Vita e opere. Dopo aver compiuto privatamente gli studi musicali, si diplomò in pianoforte al conservatorio G. Verdi di Milano, per poi perfezionarsi con il compositore greco Manos Hadjidakis. Avviò le prime esperienze cinematografiche con i documentari di Silvano Agosti ambientati negli anni della contestazione studentesca, per diventare poi compositore abituale di diversi registi italiani, pur collaborando occasionalmente anche con cineasti di altre nazionalità. Lo stile delle sue colonne sonore è caratterizzato da sobrietà e discrezione, con un linguaggio denso di richiami alle tradizioni del passato, colte e popolari, o a repertori etnici, e al tempo stesso ricco di tutte le opportunità musicali e drammaturgiche offerte dalla ricerca contemporanea. Ha privilegiato piccoli ensembles strumentali, ricorrendo anche al pieno colore della grande orchestra, alle voci, e talvolta al sintetizzatore, a tutto vantaggio della costante varietà che costituisce una delle peculiarità di queste musiche. P. ha cominciato a comporre musiche per il cinema già dalla fine degli anni Sessanta. Ha lavorato con i più importanti registi italiani (M. Bellocchio, M. Monicelli, F. Fellini, P. e V. Taviani, N. Moretti, G. Bertolucci, L. Magni, R. Benigni, P. Del Monte), adattandosi ai generi più diversi ma mantenendo una linea di forte coerenza stilistica. Tra i vari film cui ha collaborato ricordiamo: Nel nome del padre (1972), Marcia trionfale (1976), Salto nel vuoto (1980), Il marchese del Grillo (1981), La notte di san Lorenzo (1982), Gli occhi, la bocca (1982), Kaos (1984), Segreti segreti (1985), La messa è finita (1985), Speriamo che sia femmina (1986), Ginger e Fred (1986), Intervista (1987), Palombella rossa (1989), La voce della luna (1990), Il sole anche di notte (1990), Tracce di vita amorosa (1990), In nome del popolo sovrano (1990), Le amiche del cuore (1992), Caro diario (1993), Fiorile (1993), La teta y la luna (1994), La mia generazione (1996), La vita è bella (1997), Tu ridi (1998), La stanza del figlio (2001), Pinocchio (2002), La tigre e la neve (2005, Nastro d'argento). Sin dall'inizio della sua carriera ha affiancato al lavoro nel cinema quello per il teatro, scrivendo musiche di scena per gli spettacoli di C. Cecchi, L. De Filippo, V. Gassman. Alla fine degli Anni Ottanta ha inizio il sodalizio artistico con V. Cerami, con il quale ha realizzato diverse opere teatrali: Canti di scena (1993), concerto di musica e parole; La pietà (1998), Stabat mater per voce recitante, due voci femminili e orchestra e Lettere al metronomo (2004), epistolario in versi concepito per lo spazio teatrale. Tra le altre opere concepite per un organico strumentale ampio si ricordano: Concerto fotogramma (2000), spettacolo in cui P. traveste in forma teatrale trent'anni di musica per il cinema; Concha bonita (2003), forma di spettacolo a metà strada tra l'opera e la commedia musicale, composta su libretto di R. de Ceccatty e A. Arias; le partiture Isola della luce (2003), La cantata dei cent'anni (2006) ed Epta (2008) e l'opera in cinque movimenti per pianoforte e quintetto Viaggi di Ulisse (2011). Nel 2008 ha ricevuto il titolo di Cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica francese. Nel 2013 ha pubblicato l'album Cantabile, raccolta del meglio delle sue canzoni interpretate da grandi artisti, mentre è dell'anno successivo il testo autobiografico La musica è pericolosa.