la settimana santa

I PROSSIMI EVENTI A PIANO DI SORRENTO

UNA COMUNITA’ IN CAMMINO TRA LE MACERIE

"Una Comunità in Cammino tra le macerie" mostra dei Simboli dell'Ultime Cena e della Passione di Gesù ambientata in un itinerario multimediale tra le macerie del terremoto del Centro Italia, alla Congrega della Arciconfraternita della SS. Annunziata a Piano di Sorrento da domenica 26 marzo a sabato 8 aprile, tutte le sere, dalle 18,00 alle 21,00. Vi aspettiamo!!!
Durante la mostra, saranno raccolte offerte che da destinare alla Confraternita dell'Icona Passatora della Parrocchia di San Martino in Amatrice, Rieti.

FORZA FERDINANDO–SABATO ORE 18.45 CANALE 5

Sabato il nostro concittadino Ferdinando Cioffi sarà protagonista come concorrente della trasmissione “Avanti un altro” condotta da Paolo Bonolis e Luca Laurenti (Canale 5 dalle ore 18,45). Ma chi è Ferdinando Cioffi? Ce lo spiega Giacomo Giuliano, vicesegretario del Comune di Piano di Sorrento ma soprattutto acrobata della parola

 

17191721_1871069376514877_397381663572081194_oSe Armando è il gerundio del verbo armare ed Orlando è il gerundio del verbo orlare, mi son sempre chiesto Ferdinando che tipo di gerundio fosse. Ma da quando anni fa ho conosciuto il mio dipendente Cioffi, ho capito che esisteva anche il verbo "Ferdinare." A volte mia moglie mi chiede...cosa stai facendo ? Io rispondo...sto Ferdinando. State Ferdinando se siete parte integrante di una esatta dimensione di spazio e di tempo. Ferdinando è un computer umano, e poi Ferdinando è un uomo buono. Ferdinando è dappertutto, Ferdinando c'è sempre. Perciò è un gerundio: ha a che fare con la "consecutio temporum" e non sa cosa sia lo spazio. Ad esempio, se alle 6.00 siete già in piazza aspettando che il Comune apra, anche se dovete entrare al lavoro alle 8.00, state Ferdinando, e se alle 13.50 avete già il giaccone addosso per uscire alle 14.00 perché il piatto è a tavola alle 14.10 e non può essere assaggiato più tardi, state Ferdinando. Mi capita d'incontrarlo a Via delle Rose a piedi con la sua andatura tipica da "ronda", e dopo un minuto è a Via Bagnulo, e poi già sul Corso: ha il potere dell'ubiquità. Sa ogni cosa che avviene sul territorio, perché vigila di continuo. Il comune dovrebbe pagarlo per i suoi giri di controllo e non solo per il suo certosino lavoro all'ufficio protocollo. Se io non sono in ufficio impazzisce, perché deve darmi ogni corrispondenza un attimo dopo averla protocollata. E guai se non riesce a portarmi tutta la posta. Gli voglio bene! E' vicino come un francobollo ed aperto come la posta che porta. E' veloce come una PEC, ma anche estroverso come un fax. Da tempo Ferdinando mi aveva palesato un suo desiderio recondito: partecipare ad una trasmissione televisiva. Mi aveva chiesto un giorno di ferie con motivazione "provini tv". Ed ora ci porterà un numero, che non sarà di protocollo, ma della sua sana voglia di uscire dagli schemi, dalle quattro mura di ufficio, per esternare la sua arte, la sua recondita sregolatezza...come quando esplode in una "corrida" del grande Gianni. E come lo capisco....Ferdinando.. è un grande e resterà un incompreso, come Pippo ed Einstein, come Talete e Mister Bean, ma vi prego: che gli si faccia vivere in santa pace questo sogno! Qualcuno voleva perfino dissacrargli il suo sipario, ma non ci riesce, perchè Ferdinando è il più bel gerundio della storia del nostro municipio, Ferdinando è uno di noi, Ferdinando siamo noi, Applauditelo, incoraggiatelo, osannatelo! Al comune e in ogni dove! con Bonolis sabato 11 marzo ...: "Avanti un altro" ... Anche se un altro Ferdinando non può esserci...tifando...Ferdinando....Ferdineremo tutti insieme per una volta!

INIZIANO LE PROVE DEL CALVARIO–IL NOSTRO INNO

16992281_1770665263253595_8790279412952585733_oCi sono immagini e suoni che, ovunque noi ci troviamo, ci riportano alla nostra terra, alla nostra Piano di Sorrento. Per le immagini il collegamento è più che ovvio, se vedo il campanile della mia Basilica o una veduta della Marina di Cassano la mente è normale che viaggi verso carotto, sui suoni invece il collegamento è più intimo, più personale, non universalmente valido. Una musica che per la stragrande maggioranza delle persone non significa assolutamente niente per chi ha una storia personale legata ad un territorio puo’ essere fonte di forti emozioni. Ora se io dovessi chiedere ai miei concittadini quale musica voi identificate immediatamente con Piano di Sorrento, la risposta sono certo sarebbe una sola “Il Calvario”. L’inno dei Neri per noi che lo abbiamo ascoltato o cantato da piccoli non è una semplice melodia che accompagna gli incappucciati, quelle note, quelle parole SONO la Settimana Santa, di più SONO l’essenza stessa di Piano, uno dei fondamenti del nostro dirci comunità. Quelle strofe che tutti sappiamo a memoria nessuno ce le ha insegnate eppure sono lì nella nostra mente e nei nostri cuori, da più di un secolo echeggiano sempre uguali per le vie del nostro paese, le hanno cantante i nostri avi alla luce della luna piena, e le canteranno i nostri figli. Ricordo un racconto di un mio amico marittimo che mi disse che qualche anno fa era in navigazione in pieno oceano e, la notte del Venerdì Santo, sentì provenire dalla cabina accanto le note del Calvario, era un suo collega carottese che si era procurato una registrazione e sull’onda di quella melodia si era lasciato trasportare per qualche minuto anche lui sulle strade del paesino ed idealmente assisteva, in mare aperto, allo sfilare degli incappucciati. Ma la magia di quell’inno non si ferma nel trasportarci nello spazio, quello che più impressiona è la sua capacità di portarci indietro nel tempo, ascoltandolo ci vengono alla mente le ore passate con i nostri genitori in attesa che la Processione arrivasse, risentiamo la mano di nostro padre che stringe la nostra spaventata da quelle nere figure che poi sarebbero diventate a noi familiari, rivediamo il volto segnato dalle lacrime di don Alberto che amava a tal punto questo Inno da commuoversi sin dalle prime note. E’ una magia, un’emozione, che fortunatamente riusciamo a rivivere ogni anno grazie all’amore ed ai sacrifici di chi, dal Priore all’ultimo dei Cerimonieri, dedicano tempo e fatiche per preservare questo immenso tesoro di cui sono custodi. Credo che alle nostre processioni si possa togliere tutto, lampioni, martirii, labari, ma sì anche il Miserere, ma non si possa prescindere dal Calvario perché quell’Inno E’ la Processione, la sua anima, la sua storia, il suo legame con le origini e la promessa per il futuro! Domenica inizieranno le prove e spero che i genitori portino i loro bambini a vivere questa meravigliosa esperienza, lo facciano per permettergli di vivere la tradizione e per permettere alla tradizione di sopravvivere, lo facciano con gioia e consapevoli che la crescita dei propri figli avviene anche nel farli sentire parte di una comunità, parte di qualcosa che i loro avi crearono e che loro poi saranno chiamati a portare avanti e a trasmettere alle generazioni che verranno. Dai 5 ai 12 anni il loro posto è lì tra le file del Calvario a cantare a piena voce quelle parole che furono cantate da loro padre e prima ancora dal nonno e prima ancora dal bisnonnno, a cantare quelle parole che canteranno i loro figli ed i loro nipoti. Il Miserere valanga, come lo definì l’ultimo Parroco di Piano, per loro puo’ aspettare, del Miserere valanga si puo’ fare a meno, del Calvario assolutamente no!