la settimana santa

I PROSSIMI EVENTI A PIANO DI SORRENTO

LIBRARCI – Biblioteca comunale

LibrArci

Gli antichi sul mare: le navigazioni nel Mediterraneo e verso i confini del mondo - Centro Culturale Comunale

Sabato 3 dicembre, ore 18.30
Piano di Sorrento – Centro culturale comunale

Città di Piano di Sorrento
in collaborazione con «Oebalus».
Studi sulla Campania nell'Antichità

PIANO DI SORRENTO. UNA STORIA TRA MARE E TERRA
III ciclo di conferenze

Flavio Enei

«Gli antichi sul mare: le navigazioni
nel Mediterraneo e verso i confini del mondo»

Il dott. FLAVIO ENEI, direttore del "Museo Civico Archeologico di Santa Marinella", ovvero "Museo del Mare e della Navigazione antica" (sito all'interno del Castello di Santa Severa), terrà una conferenza sul rapporto tra l'uomo e il mare nel mondo antico: le imbarcazioni, le tecniche di navigazione e i viaggi verso i confini del mondo allora conosciuto.

FILM: QUALUNQUEMENTE–Gran Caffè Marianiello - Piazza Cota



GIOVEDI’ 1 DICEMBRE – ORE 20,00
Piano di Sorrento – Piazza Cota
Gran Caffè Marianiello

FILM:

QUALUNQUEMENTE

Un film di Giulio Manfredonia. Con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese, Davide Giordano, Mario Cordova, Luigi Maria Burruano, Alfonso Postiglione, Veronica Da Silva, Salvatore Cantalupo, Asia Ndiaye, Antonio Gerardi, Massimo Cagnina, Maurizio Comito, Manfredi S. Perrotta, Liliana Vitale, Massimo De Lorenzo, Antonio Fulfaro, Sebastiano Vinci

Commedia, durata 96 min. - Italia 2011.

Uno spettro si aggira per la Calabria: è lo spettro della legalità. Contro questo spiacevole inconveniente, rappresentato dal candidato sindaco di Marina di Sopra, certo De Santis, la parte “furba” del paese schiera l'uomo della provvidenza: Cetto La Qualunque, di ritorno da un periodo di latitanza con una nuova moglie, che chiama Cosa, e la di lei bambina, che non chiama proprio. Volgare, disonesto, corrotto, ma soprattutto fiero di essere tutto questo e molto di peggio, Cetto prima ricorre alle intimidazioni mafiose, poi a dosi inimmaginabili di propaganda becera, quindi assolda uno specialista. Il fine, e cioè la vittoria alle elezioni, giustifica interamente i mezzi, che in questo caso vanno dal comizio in chiesa, all'offerta di ragazze seminude come fossero caramelle scartate, all'incarceramento del figlio Melo in sua vece. Fino alla più sporca delle truffe.
Il personaggio creato da Antonio Albanese e Piero Guerrera balza dal piccolo al grande schermo, vale a dire dalla misura spazio-temporale dello sketch al lungometraggio di narrazione, sotto la guida e la responsabilità di Giulio Manfredonia e della Fandango, e atterra in piedi. Non segnerà un risultato inatteso ma si posiziona bene rispetto alle aspettative: non annoia, non divaga, non infarcisce la sceneggiatura di corpi estranei, buoni per una gag in più ma in fondo accessori. Non fa nemmeno ridere, e questo può apparentemente rappresentare un problema, ma non per forza. Si mormora in giro che il film esca datato, svilito da uno sprint della realtà politica attuale, che si supera da sola, divenendo sur-realtà, al pari di quella immaginata in Qualunquemente. Eppure non è proprio o soltanto così. Se mai ad essere surreale, ma in quanto concentrato di caratteristiche e costumi assolutamente veritieri, è il personaggio di Cetto, la sua mancanza di un limite, non certo la realtà delle colate di cemento sulla spiaggia, delle fogne che scaricano in mare, dei buoni benzina in regalo o dei brogli elettorali e nemmeno della bigamia, delle allusioni ai pregiudicati e delle “assessore” scelte in base al fisico.
Il film di Albanese e Manfredonia non va scambiato per un film d'intrattenimento, anche se qualche buona battuta per fortuna non manca (“Presto io sarò sindaco per cui tu per legge vicesindaco” o “Si comincia con dare la precedenza ad un incrocio e finisce che si diventa ricchione”), e nemmeno per una tragicommedia alla Fantozzi, sebbene il regista lo citi tra le ispirazioni: piuttosto, è un film violento, che non fa sconti e regala al “cattivo” una vittoria su tutta la linea. Il qualunquismo di questo imprenditore prestato alla politica, sempre allegro e in movimento da un abuso di potere ad un altro, menefreghista in teoria e in pratica, dovrebbe essere qualcosa di cui ridere per esorcismo, per isteria dettata dalla paura, non per spasso o per il piacere di guardarci allo specchio. Se proprio occorre dargli un'etichetta, si dirà che è un film “di denuncia”, con i pregi e i limiti dei film “impegnati”, che ha scelto la via della satira anziché quella della tragedia.

23 NOVEMBRE 1980–23 NOVEMBRE 2011

23 NOVEMBRE 2011

DALLE ORE 19,00 ALLE ORE 20,00

ACCENDIAMO UN LUMINO SUL NOSTRO DAVANZALE

PER NON DIMENTICARE

 

2-Basilica_di_San_Michele

 

4-Villa_Fondi

Foto di Federico Iaccarino

23 NOVEMBRE 1980 – PER NON DIMENTICARE

MERCOLEDI 23 NOVEMBRE DALLE ORE 19,00 ALLE 20,00
ACCENDETE UN LUMINO ALLA VOSTRA FINESTRA
O NELLA VOSTRA VETRINA 
E DALLE ORE 19,30 ALLE 19,45
SPEGNETE TUTTE LE LUCI DI CASE E NEGOZI

PER NON DIMENTICARE

basilica di San Michele
villa fondi 1

Ve ne siete andati così, all’improvviso
tremore di una terra dissestata
nelle sue visceri di roccia tagliente
come denti di lupi voraci.

Siete anche voi pietre di quella
che fu la vostra dimora calda
di carezze di sposa,
di sudore di lavoro paterno,
di risa fresche d’innocenza.

Noi superstiti. ancora divorati
dal terrore e dal pianto,
dal dolore sigillato a stento,
dobbiamo cominciare a vivere,
nascituri su macerie fredde
nel loro profilo invernale.

Siamo noi che odoriamo
del domani e, quando innalzeremo
di nuovo le nostre mura,
appenderemo alle pareti la speranza,
come faro di luce nella notte,
e intaglieremo i vostri nomi
sui nudi muri per richiamarvi
in vita almeno nel ricordo sacro!

Cecilia Coppola

 

Mercoledì 23 novembre saranno 31 anni dal Terremoto che sconvolse la Campania e la Basilicata e che purtroppo portò via dalla nostra Piano di Sorrento 10 vite.
Col tempo si nota sempre di più un affievolirsi del ricordo, un dimenticare quei giorni e quelle vite. A noi che possiamo definirci i sopravvissuti quella sera ci fu affidato un compito a cui non possiamo venir meno, tramandare il ricordo di ciò che è stato. Purtroppo tanti, troppi, anno dopo anno vengono meno a questo impegno, dimenticano e fanno dimenticare, nello stesso libro pubblicato per il bicentenario del nostro comune il terremoto del 1980 viene trattato fugacemente quasi si trattasse di un evento marginale e trascurabile mentre pagine a profusione vengono dedicate a armatori e navi e ciò certamente è una delle pecche più gravi del quel bellissimo volume.
Come ogni anno invece noi siamo qui imperterriti a ricordare, ce lo impone l’amore che ci lega a questa città e il ricordo di quanti quella sera ci lasciarono travolti dalle macerie e come ogni anno vogliamo contarci. Vi invitiamo quindi tutti ad esporre la sera del 23 novembre dalle ore 19,00 alle ore 20,00 un lumino acceso al davanzale delle finestre, sui vostri balconi e, se siete commercianti, nelle vostre vetrine o agli usci dei negozi. Vi invitiamo anche dalle ore 19,30 alle 19,40 a spegnere tutte luci di appartamenti e negozi  (comprese le insegne). Vediamo quanti siamo, quanti ancora hanno voglia di ricordare e far ricordare, quanti carottesi si sentono ancora in dovere di onorare l’impegno che la sera del 23 novembre 1980 presero tacitamente con:

Matteo Conte, 33 anni di Sant'Agnello
Lucia Cappiello, 83 anni di Piano di Sorrento
Maria Carotenuto, 18 anni di Piano di Sorrento
Dora Carotenuto, 16 anni di Piano di Sorrento
Angela Carotenuto, 38 anni di Piano di Sorrento
Carolina Quinto, 78 anni di Piano di Sorrento
Andrea del Vecchio, 47 anni di Piazzola di Nola
Antonietta Terranova, 39 anni di Piano di Sorrento
Maria Concetta Terranova, 42 anni di Piano di Sorrento
Antonino Martorelli, 12 anni di Piano di Sorrento

Se poi il nostro amministratore parrocchiale volesse la sera del 23 novembre celebrare una Messa in suffragio delle vittime la cosa non potrebbe che farci piacere!

Domenico Cinque