la settimana santa

I PROSSIMI EVENTI A PIANO DI SORRENTO

FILM: NUOVO CINEMA PARADISO–Villa Fondi

MERCOLEDI’ 11 SETTEMBRE – ore 21,00
Piano di Sorrento – Villa Fondi

FILM

NUOVO CINEMA PARADISO

INGRESSO LIBERO

(a tal proposito vi ricordiamo che se vorrete continuare a vivere eventi come questo è necessario FERMARE il progetto di privatizzazione di Villa Fondi, vi invitiamo quindi ad aderire al Comitato Civico “Villa Fondi bene comune” e vi aspettiamo all’incontro pubblico che si terrà lunedì 9 settembre alle ore 19,30 presso il Centro Culturale Comunale)

Un film di Giuseppe Tornatore.

Con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Marco Leonardi, Jacques Perrin, Agnese Nano, Brigitte Fossey, Pupella Maggio, Antonella Attili, Enzo Cannavale, Leopoldo Trieste, Leo Gullotta, Isa Danieli, Tano Cimarosa, Nicola Di Pinto, Roberta Lena, Nino Terzo, Giuseppe Pellegrino, Beatrice Palme, Mimmo Mignemi, Turi Killer

Commedia, durata 157 min. - Italia 1988

(Fonte: www.mymovies.it)

In un paesino della Sicilia nel secondo dopoguerra il bambino Totò ha una grande passione per la settima arte. Il Cinema Paradiso è la sua seconda casa grazie anche all'amicizia con il proiezionista Alfredo. Dopo un incendio che acceca Alfredo e a cinema rinnovato, Totò prenderà il suo posto. Ma il suo futuro è nel fare cinema, non nel proiettarlo. Anche se l'amore per Elena lo farebbe rimanere per sempre in paese le circostanze (e non solo) lo spingeranno altrove.
Quando si recensisce Nuovo Cinema Paradiso è necessario dichiarare a quale versione si fa riferimento perché sono state molteplici. Ci riferiamo qui a quella della durata di 173 minuti che non corrisponde a quella premiata con l'Oscar che venne tagliata di ben 25 minuti facendo scomparire il personaggio di Elena adulta. La decisione, presa da Tornatore insieme a Cristaldi, fu saggia perché il film nella sua veste originale risultava fortemente squilibrato. Tornatore, alla sua opera seconda dopo un bell'esordio con
Il camorrista, canta nella prima parte un'ode al cinema arte popolare capace di riempire non solo le sale ma la vita delle persone negli anni che vanno dalla fine della seconda guerra mondiale ai Sessanta. Non si tratta solo di vedere scorrere sullo schermo del Cinema Paradiso le immagini di capolavori che sapevano parlare non solo ai critici ma soprattutto al cuore e alla testa della gente. Si avvertono quasi sensorialmente il fumo, il sudore, l'affollamento delle sale grazie alla storia di un'amicizia che viene cementata da una comune passione: quella di Totò (un perfetto Salvatore Cascio) e Alfredo (un grande Philippe Noiret credibilissimo nei panni di un proiezionista siciliano) per il cinema. La sala parrocchiale, controllata dall' inflessibile parroco censore, è il crocevia in cui si incontra un'Italia che affronta il mutamento dei costumi attraverso un immaginario che è collettivo perché fisicamente (e non solipsisticamente come spesso oggi avviene) accomuna le persone. Tornatore sa come gestire la materia alternando il riso e il sorriso alla commozione. Perde invece il senso della misura nella storia d'amore tra il Totò cresciuto e divenuto Salvatore e la bella Elena. Vicenda contrastata ma talmente reiterata (in particolare con il lunghissimo dialogo in auto tra il protagonista divenuto regista famoso e l'antico amore) da far pensare a due film in uno tanta è la distanza che separa la prima dalla seconda parte. Talvolta le forbici in sala montaggio si rivelano uno strumento utile e in questo caso lo sono state, contribuendo a fare di Nuovo Cinema Paradiso un prezioso film sulla memoria.

L’incanto delle Sirene: eros e thanatos nella pittura dell’Ottocento - Centro Culturale Comunale

SABATO 14 SETTEMBRE – ORE 19,00
Piano di Sorrento
Centro Culturale Comunale – Via delle Rose

VI Ciclo di Conferenze
Piano di Sorrento
una storia di terra e di mare

ALMERINDA DI BENEDETTO
L’incanto delle Sirene:
eros e thanatos nella pittura
dell’Ottocento

“VILLA FONDI BENE COMUNE” MODULO DI ADESIONE

Per chi volesse aderire al Comitato Civico "Villa fondi Bene Comune" ecco il link dove scaricare il modulo da stampare, compilare e consegnare durante la riunione del 9 settembre
al Centro Culturale Comunale (inizio ore 19,30) https://docs.google.com/document/d/1_luB5f06ld4WFXe6d1aRiB1ozgQt6tB-KjT2L53041I/edit?usp=sharing

MOSTRA “LEGNO FUSO”–Villa Fondi

Mostra Legno Fuso di Luciano De Simone

DAL 4 AL 12 SETTEMBRE
Piano di Sorrento – Villa Fondi

MOSTRA

“LEGNO FUSO”
di Luciano De Simone

INGRESSO GRATUITO

(a tal proposito vi ricordiamo che se vorrete continuare a vivere eventi come questo è necessario FERMARE il progetto di privatizzazione di Villa Fondi, vi invitiamo quindi ad aderire al Comitato Civico “Villa Fondi bene comune” e vi aspettiamo all’incontro pubblico che si terrà lunedì 9 settembre alle ore 19,30 presso il Centro Culturale Comunale)

La mostra  vedrà esposte opere che abbracciano un ventaglio ampio e poliedrico di arti: pittura, scultura, tornitura, ferro battuto, alta ebanisteria, micro miniatura in legno e, soprattutto, intarsio tridimensionalemodus operandi di precisa creazione dell’artigiano metese.  «È vero che è impossibile fondere il legno - dichiara Luciano De Simone - ma è possibile fondere in esso mestieri e creatività». Nasce così la suggestiva mostra “Legno fuso” inserita nella Summertime 2013, la programmazione carottese degli eventi estivi, che vede il patrocinio e il contributo del Comune di Piano di Sorrento e del Comune di Sant’Agnello.

VILLA FONDI – LETTERA APERTA AL SINDACO DA PARTE DI ANTONINO DE ANGELIS

Illustre Sindaco,
per il cortese invito dei promotori, esteso all’Associazione che rappresento, nella serata del 29 agosto., ho avuto il piacere di partecipare all’incontro dedicato al dibattito sulla futura destinazione di Villa Fondi, Nel corso della serata, ho avuto modo di esprimere il mio pensiero in ordine alle questioni emerse e alle iniziative proposte. Intervento, solo in parte messo in rete dai mezzi di informazione, che intendo qui confermare nell’estensione complessiva dei suoi contenuti.
Intanto ricordo bene, quale membro della commissione edilizia comunale, l’entusiasmo con cui l’unanimità dei presenti approvò il progetto di ricostruzione dell’edificio distrutto dal terremoto, meritoriamente acquisito al patrimonio della collettività locale. Ricordo anche le aspettative che quella destinazione diffuse fra i cittadini di Piano e dell’intero circondario.
Dopo venti anni dall’apertura della struttura occorre riconoscere che gli obbiettivi, posti a base di quella lungimirante decisione, sono stati ampiamente conseguiti grazie alla cura delle amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso del tempo.
L’effetto positivo di quell’investimento e di quelle cure è documentato proprio dalla numerosissima presenza delle associazioni operanti nei vari settori della cultura e della socialità; quelle stesse che nel corso della riunione hanno manifestato la giusta preoccupazione.
Il comune di Piano, fra quelli della penisola sorrentina, è quello che oggi registra la più vivace e diffusa attività culturale proprio perchè, non a caso, è il comune meglio dotato di strutture capaci di stimolarla. L’attiva biblioteca, la sala congressi, il Palazzo della cultura di Villa Fondi col suo museo archeologico e con il suo parco pubblico sono i luoghi e gli strumenti che negli ultimi venti anni hanno stimolato e accompagnato la crescita non solo delle associazioni e degli operatori ma anche (ed è questo il dato più importante) l’evoluzione civile di tutta la comunità.
Alla luce di tale risultato riteniamo, quali operatori culturali, che depauperare un così ricco patrimonio, mutilandolo dell’elemento decisivo anche per il futuro sviluppo del paese, sia cosa poco saggia. Privatizzare il complesso di Villa Fondi per destinarlo ad attività diverse da quelle costitutive significa declassare insieme all’offerta culturale lo stesso processo di emancipazione del paese.
E’ del tutto evidente che l’amministrazione comunale nell’autonomia e nella sovranità che le deriva dall’ampio mandato popolare potrà legittimamente assumere ogni decisine che ritenga essere utile (a torto o a ragione) all’interesse della collettività. Tuttavia, proprio in virtù della diffusa sensibilità rispetto a quegli elementi che ne hanno determinato la crescita, pensiamo sia opportuno, da parte degli amministratori, sospendere ogni decisione e aderire a un confronto costruttivo atto a ricercare soluzioni idonee per confermare il complesso nella sua funzione originaria.
E’ nostra opinione, avendo i “pianesi” estromessa la politica degli interessi privati dalla gestione della cosa pubblica che in passato ha avvilito il comune di Piano di Sorrento, che oggi sia possibile un ampio e libero confronto esteso alle istanze di base impegnate nella diffusione dei saperi e dei valori del territorio. Una discussione che non sia improntata alla retorica dei luoghi comuni ma tendente, come tutti hanno manifestato nel corso della riunione, a risolvere i problemi pressanti della gestione e dei costi, consapevoli che la gestione delle attività culturali necessita di strutture e capacità organizzative qualificate e pertanto bisognose di risorse. Ci sia nello stesso tempo, ed è questo il nostro auspicio, la consapevolezza che non tutto (e non sempre) debba risolversi a titolo gratuito anche se l’istruzione, comunque conseguibile, è un diritto che lo Stato deve garantire per tutti.
L’Italia, è noto, è il paese più ricco di beni culturali con la più alta incapacità di farli produrre anche in termini economici. Dimostrino le associazioni che si sono riunite in comitato la loro determinazione su questo versante nel momento in cui occorre affrontare i temi concreti della manutenzione e dei costi. Non protesta e rivendicazione bensì idee e proposte. Non contrapposizione ma collaborazione e condivisione delle responsabilità.
Sull’altro versante, a nostro parere, è indispensabile che l’Amministrazione comunale rinunci alla prassi dell’alienazione generlizzata di beni per ragioni di bilancio. Del resto privatizzare un’opera pubblica, realizzata con fondi pubblici e coi benefici normativi e fiscali concessi anche in deroga alle leggi dello Stato, rappresenta un’operazione spesso rischiosa destinata a mortificare quelle necessità cui è destinata a soddisfare. Nel caso in discussione si tratta di un investimento dello Stato che ha pienamente corrisposto e soddisfatto le aspettative dell’utenza, un investimento altamente produttivo in termini di sviluppo culturale e civile della comunità.
Ecco perché qualsiasi altra diversa destinazione, oltre ai rischi legati alle incognite del mercato, rappresenta una perdita in termini di crescita sociale e comporta nello stesso tempo la rinuncia ad attivare un diverso modello di sviluppo basato sul circuito virtuoso e produttivo dei beni culturali. Un tema di cui spesso si parla ma nessuno, fino ad oggi, si è impegnato ad affrontare fino in fondo.
In penisola sorrentina (e anche a Piano di Sorrento) molte sono le esperienze illuminanti in questo senso che, se analizzate con attenzione, dovrebbero indurre Lei signor Sindaco e la giunta municipale ad abbandonare il progetto in esame. Per tutte ricordiamo la vicenda del Parco Ibsen a Sorrento che per molti aspetti riproduce profili e interesse analoghi a quelli di villa Fondi. Anche li una villa comunale realizzata con fondi pubblici, è stata affidata ai privati ed è stata destinata ad attività di ristorazione e di svago a pagamento, ciò in quel sito dove un ristorante non sarebbe stato mai consentito, anche perché (come a Piano di Sorrento) non indispensabile alla collettività. Oggi i cittadini di Sorrento – beffati - sono costretti a guardare dall’esterno il “loro giardino” costruito per soddisfare le loro necessità e con il danaro di tutti. Ciò francamente è inaccettabile.
Noi in verità siamo certi, ben conoscendo la sua saggezza e la sua sensibilità verso i valori autentici del territorio e della società che rappresenta, che l’amministrazione di Piano di Sorrento, così come ha saputo dotarsi delle strutture sopra elencate impegnandosi nello stesso tempo a sostenere le innumerevoli iniziative culturali (fra cui anche quelle della nostra Associazione), saprà avviare un percorso innovativo facendo leva proprio sul quel potenziale e su quei valori storici e ambientali così bene messi in luce negli ultimi anni.
Con questa nota il Centro Studi e Ricerche F.M. Crawford, memore delle numerose iniziative realizzate a Villa Fondi con il decisivo contributo dell’Amministrazione comunale, FA VOTI a che sia scongiurata questa svolta negativa e si impegna a fornire, come sempre, il suo modesto contributo.
Con gli auguri, anche a nome del direttivo e degli iscritti, invio rispettori saluti.

Sant’Agnello 2 settembre 2013
Il Presidente
Antonino De Angelis

Il Sindaco Giovanni Ruggiero: «Ci sarò al confronto pubblico su Villa Fondi con il Comitato civico»

N.B.: Il testo che segue è altro non è che un comunicato stampa emesso dall’ufficio stampa del comune. La forma scelta è quella della intervista, ma risulta chiaro a tutti, data la fonte, che non trattasi di vera intervista ma di una serie di domande e risposte concordate. Ci auguriamo che, per correttezza verso tutti i lettori ed i cittadini, in futuro l’ufficio stampa eviti simili forme e si limiti a normali comunicati stampa. (Il curatore del Blog)

Sindaco, il Comitato civico “Villa Fondi Bene Comune” l’ha formalmente invitata alla riunione del 9 settembre. Accoglierà la convocazione?

Sì, certo. Se c’è una cosa che credo abbia contraddistinto il mio mandato è che non mi sono mai tirato indietro al confronto, chiunque me l’abbia chiesto. Tanti hanno già parlato con me privatamente chiedendo un confronto sull’argomento e la mia disponibilità rimane immutata anche in quest’occasione di incontro pubblico per la quale avevo già espresso la mia intenzione a fine luglio.

Qual è la sua opinione in merito al movimento popolare che si sta creando a Piano di Sorrento?

Questo movimento fa sicuramente bene a Piano di Sorrento ed è la prova - se ancora ce ne fosse bisogno - che questa Città è ricca di iniziative, crocevia di idee, di proposte, di laboratori. Ho sempre detto in più occasioni che la forza di Piano di Sorrento sono le associazioni, a tutti i livelli, e io sono orgoglioso di rappresentare un territorio che ha questa forza. Non posso negare che alcuni toni adottati dal Comitato civico mi hanno lasciato perplesso, ma mi rendo conto che nascono dal variegato mondo e dalle diversificate posizioni interne. Qualcuno probabilmente si pone in maniera pregiudizievole, qualcun altro invece no. Antonino De Angelis, Presidente del Centro Studi e ricerche F.M. Crawford, per esempio, mi ha scritto una lettera dai contenuti importanti: ha esposto cosa pensa di Villa Fondi riconoscendo all’Amministrazione di averla fatta diventare un centro di attività culturale e di aggregazione sociale. Se queste sono le premesse, possiamo pensare di essere in buone mani in questo dibattito. Da parte mia sono pronto a qualsiasi tipo di confronto senza limiti di sorta con la consapevolezza che per arrivare ad una proposta positiva su Villa Fondi bisogna farlo insieme. Sono molto sereno e per certi versi anche contento che ci sia questo fermento perché sono certo che dalla decisione che prenderemo, qualsiasi essa sia, Villa Fondi non sarà più come prima. E in meglio.

Come intende procedere l’Amministrazione in merito alle sollecitazioni del Comitato a cercare nuove soluzioni per la gestione di Villa Fondi?

Come Amministrazione abbiamo il dovere di ascoltare le voci che arrivano dalla città e dalle associazioni in particolare in questo caso. È nostro dovere dare valore alle volontà dei cittadini, senza dimenticare che abbiamo anche il compito di trovare la soluzione migliore per una nuova gestione di Villa Fondi che tenga presente del momento particolare che viviamo nel nostro Paese e di alcuni punti imprescindibili. Per questo motivo ci poniamo in una dimensione di ascolto attento. Questo sarà l’atteggiamento della maggioranza, ma siamo certi che farà altrettanto la minoranza che ha a cuore, come tutto il Consiglio comunale, ciò che riguarda la vita amministrativa e il bene di quello che viene definito - e a ragione - il “gioiello di famiglia” di Piano di Sorrento.

Il Comitato sta coinvolgendo anche coloro che sono stati ospiti a Villa Fondi per una dichiarazione pro movimento civico.

Se oggi tante personalità, illustri e non, possono dire la loro in merito è anche grazie ad un’Amministrazione che, attraverso contributi economici, disponibilità di sale, strutture, personale, coordinamento degli eventi e sinergia con le associazioni, ha permesso loro di conoscere Villa Fondi all’interno di eventi, per il pubblico, gratuiti.

Esattamente in cosa consiste il project financing su Villa Fondi?

Credo sia chiaro a tutti - e se non dovesse esserlo è bene chiarirlo - che il project financing è una proposta che può partire sia dal pubblico che dal privato. Il Comune non si sceglie il privato né ci sono accordi sottobanco, ma il proponente avanza una proposta di gestione che verrà vagliata dall’Amministrazione e dal Consiglio Comunale. Non è né il Sindaco né la sola maggioranza, ma tutto il Consiglio comunale a scegliere tenendo presente il parere di tutti. Scenderemo nei particolari durante la riunione con il Comitato civico, ma ho avuto modo di notare in questi giorni che la proposta è stata vagliata solo per certi aspetti e solo in maniera superficiale. In ogni caso è importante sottolineare che tutta la proposta è sensibile a cambiamenti, anche sostanziali. Tra la proposta e l’eventuale approvazione da parte del Consiglio comunale non dimentichiamo che c’è una fase di negoziazione che ha l’obiettivo di mettere insieme le esigenze pubbliche e quelle private.

Quale crede siano i presupposti fondamentali su cui una proposta sulla gestione di Villa Fondi si debba basare per essere considerata valida e adatta alle esigenze?

Premettendo che i Comuni, tutti, stanno attraversando un periodo difficile e che, inoltre, siamo alle porte del bilancio preventivo da approvare, credo che il primo passo da fare sia ragionare concretamente sui numeri, ferma restando la volontà di preservare il valore culturale, affettivo e storico di Villa Fondi per tutti i carottesi e non solo. Un primo focus va fatto sul personale addetto a Villa Fondi. Chiunque voglia approfondire e preparare una proposta su Villa Fondi deve necessariamente fare i conti su questo aspetto. Un altro aspetto che dovrà essere valutato attentamente è il capitolo della manutenzione ordinaria: il vero investimento non riguarda solo le spese di acqua, luce e verde ma il mantenimento del complesso nella sua interezza. L’investimento del Comune di un milione di euro per il restyling è dovuto anche al fatto che non c’e stata mai - ripeto mai - una manutenzione ordinaria della Villa, sopratutto per mancanza di fondi da parte delle Amministrazioni degli ultimi vent’anni. È da sottolineare, inoltre, che Villa Fondi quando è stata inaugurata presentava già qualche “peccato originale”: riserve da parte della ditta costruttrice per circa 5 miliardi di vecchie lire, un impianto di condizionamento d’aria mai funzionante, una sala regia e traduzione simultanea mai funzionante, servizi igienici esterni e interni insufficienti. I lavori che sono stati previsti da questa Amministrazione andranno a colmare le lacune strutturali che abbiamo ereditato. Esempio su tutti: il bar serra a Villa fondi manca di servizi igienici e spogliatoi per il personale. Avrebbe mai avuto il permesso dell’Asl?

I proventi  dovuti ai matrimoni che si celebrano a Villa Fondi per cosa vengono utilizzati?

Vengono impiegati nel Settore della produttività del Comune e per coprire parte delle spese legate ai dipendenti comunali . Di certo non sono sufficienti per far fronte a tutte le esigenze legate alla struttura.

A proposito del Museo Georges Vallet sito a Villa Fondi si parla di “relegazione in soffitta”, sarà così?

Dobbiamo dirci la verità: il museo poteva essere una grande occasione per Piano di Sorrento. Fino ad ora, però, è stata un’occasione mancata e non per responsabilità nostra perché nella convenzione tra Comune e Soprintendenza c’erano impegni chiari da parte di quest’ultima. Doveva diventare il primo museo della Campania e così non è stato. Sotto questo punto di vista Villa Fondi e il suo museo sono stati una promessa mancata. Non è mio intento assegnare responsabilità, stiamo parlando in un momento di crisi generale che impedisce investimenti anche a siti di importanza mondiale (vedi Pompei), ma è chiaro che non c’è mai stato un salto di qualità per il Georges Vallet. Il museo non verrà “relegato” ai piani superiori dell’edificio, forse assumerà molto più semplicemente la sua dimensione reale. Magari ci fossero nuovi investimenti, nuove possibilità… Nel caso non ci tireremo indietro ma, per ora, basti pensare che tutti gli eventi riguardanti il Museo sono stati realizzati o con interventi dei privati o con risorse del Comune. Aggiungo anche: i cittadini di Piano di Sorrento potrebbero visitare gratis il museo, ma quanti di loro ci sono mai andati? Fortunatamente abbiamo le scuole che si preoccupano di portare lì i nostri figli, altrimenti sarebbe anche per i cittadini di Piano di Sorrento un museo sconosciuto. E affido anche un sogno: come mi piacerebbe un museo sul mare…

Cosa pensa delle proposte di gestione che si stanno ipotizzando in queste ultime settimane?

Sono più di vent’anni, con il susseguirsi delle varie Amministrazioni, che se ne parla e ho sentito tante ipotesi su Villa Fondi: è stato tentato in passato un affidamento ai privati che è fallito miseramente, storia da cui noi dobbiamo quindi fare tesoro; la Giunta Iaccarino ha valutato più volte l’ipotesi di mettere al bando la gestione di Villa Fondi e proprio in quegli anni ci fu un Consigliere comunale  (oggi non più in Consiglio) che propose di farne un casinò… In questi ultimi giorni ho sentito parlare di una fondazione - nemmeno questa è un’idea nuova - a totale spesa pubblica. Ben venga, ma qualsiasi proposta per essere presa seriamente in considerazione dovrà tener conto dei numeri e sulle premesse di risoluzione delle criticità.

A capo dell’eventuale fondazione è previsto un direttore o comunque un manager che si possa occupare della gestione di Villa Fondi. Lei a chi affiderebbe questo compito?

Se dovessi scegliere, senza dubbio sceglierei il Dott. Carlo Pepe, funzionario responsabile del Settore Cultura, che di fatto è il direttore artistico di tutti gli eventi che si svolgono attraverso il Comune di Piano di Sorrento. Nessuno meglio di lui potrebbe rivestire questo ruolo a mio parere. Chiederò personalmente che partecipi alla riunione perché credo che nessuno meglio di lui in questi anni, anche perché responsabile della struttura, abbia potuto rendersi conto ed avere il polso della situazione per quanto riguarda le problematiche inerenti Villa Fondi. È certamente una prospettiva essenziale la sua.

L’ipotesi di chiudere l’affidamento riconoscendo al Comune 1000 euro al mese è reale?

Che il Comune stia pensando banalmente di cedere Villa Fondi per 1000 euro al mese è una bugia. Nella comunicazione bisogna esser seri ed è naturale che decontestualizzando e frammentando le informazioni questa soluzione risulti inaccettabile. Stiamo vagliando la possibilità di un canone fisso che potrebbe essere considerata come una sorta di entrata sicura, questo sì. Ed è anche vero che, se vogliamo che qualcuno ci aiuti nella gestione facendosi carico di tutte le spese, del restyling e della manutenzione senza rinunciare alla priorità che la Villa rimanga aperta per i cittadini di Piano di Sorrento e per chiunque voglia visitarla, non possiamo pretendere cifre esagerate. Ma anche questo rientra nella fase di negoziazione.

Si sta esponendo in prima persona sull’argomento anche l’Assessore Vincenzo Iaccarino.

È chiaro che ci si ponga una domanda sulle sue dichiarazioni. Mi dispiace solo che Vincenzo Iaccarino non fosse presente a tutte le riunioni dove si è parlato del progetto, altrimenti avrebbe certamente fatto sue le parole del capogruppo di maggioranza Antonio Russo. Ma questo oggi non può essere una difficoltà, anzi proprio Vincenzo Iaccarino potrebbe essere il referente sulla questione, diventando Assessore con delega specifica su Villa Fondi.

In conclusione, cosa si augura possa scaturire da questo confronto su Villa Fondi?

Mi auguro e sono certo che da questo confronto, certamente faticoso ma necessario, verrà fuori un’idea fattibile e positiva per il nostro complesso comunale. L’obiettivo finale è uno solo: non che vinca l’idea di una o l’altra parte, ma che sia Villa Fondi a vincere.

BARMEN IN PASSERELLA–Villa Fondi

4 settembre

MERCOLEDI’ 4 SETTEMBRE – ORE 18,00

Piano di Sorrento – Villa Fondi

INGRESSO LIBERO
(a tal proposito vi ricordiamo che se vorrete continuare a vivere serate come questa è necessario FERMARE il progetto di privatizzazione di Villa Fondi, vi invitiamo quindi ad aderire al Comitato Civico “Villa Fondi bene comune” e vi aspettiamo all’incontro pubblico che si terrà lunedì 9 settembre alle ore 19,30 presso il Centro Culturale Comunale)

BARMEN IN PASSERELLA