la settimana santa

I PROSSIMI EVENTI A PIANO DI SORRENTO

30-31 maggio 2009 - meeting della Sezione Comete - progetto CARA

La nuova Pro Loco di Piano di Sorrento inizia la sua attività con un evento scientifico di portata internazionale, Piano di Sorrento il 30 e 31 maggio prossimo avrà l'onore di ospitare il "Meeting della Sezione Comete - Progetto CARA" organizzato dall'Unione Astrofili Italiani. Al Meeting prenderanno parte i più eminenti studiosi della materia i quali, oltre agli incontri riservati agli "addetti ai lavori", riserveranno parte del loro tempo per una conferenza divulgativa rivolta a tutti gli appassionati. Inoltre la Pro Loco si è già attivata per organizzare altri eventi di divulgazione scientifica da realizzare con l'appoggio dell'UAI e di Astrocampania.

Per maggiori informazioni si piuò consultare il sito dell'UAI cliccando qui

AL CALVARIO, AL CALVARIO, O REDENTI

"Al Calvario, al Clavario, o redenti: Ove l'ostia s'immola d'amor", bastano queste poche parole per evocare nella mente di noi carottesi un subbuglio di emozioni e ricordi. Sono le parole dell'inno che sentiamo sin da quando eravamo in fasce, che molti di noi hanno cantato per anni, è l'inno di cui ogni carottese sa a memoria le parole, stasera lo riascolteremo per le nostre vie e per tutti noi sarà veramente Pasqua. Non neghiamolo, la nostra Pasqua è stasera: lo so che può apparire blasfemo, ma la Pasqua del vero carottese è il venerdì sera anche se molti non hanno il coraggio di ammetterlo. Stasera, doppo una notte in bianco, saremo tutti lì, incappucciati o lungo il ciglio della strade, tutti attori di un evento. Aspetteremo che passino gli incappucciati e dopo li seguiremo sino in Chiesa, quasi a voler prolungare quegli attimi che preludono alla fine della nostra Pasqua. E poi, in Chiesa, i lampioni e le fiaccole inizieranno a spegnersi, e più le fiammelle spariscono più sale in noi una sorta di tristezza. Strano, dirà chi non sa e non puo' capire, eppure si avvicina la domenica di Pasqua perchè c'è questa tistezza? Inutile spiegare a chi non è della penisola sorrentina cosa sia per noi il venerdì santo, cosa rappresentino quegli incappucciati, quanto della nostra anima è legata a quei sacchi, inutile spiegare... non capirebbero e talvolta anche noi facciamo finta di non capire. Dovremmo spiegare loro che la sera del venerdì santo è la fine di un sogno che si ripete ogni anno, un sogno in cui tutti noi ritorniamo bambini, una magnifica macchina del tempo che per 24 ore ci riporta ricordi e sensazioni che custodiamo gelosamente, 24 ore in cui ogni carottese è proiettato nel suo personale passato e apre ad uno ad uno gli scatolini della memoria in cui custodisce emozioni e ricordi. Un sogno in cui tutta al collettività riscopre l'essere realmente una famiglia, di condividere gli stessi ricordi, di avere le stesse radici. Ecco stasera le fiaccole e i lampioni si spegneranno e tutti noi inzieremo l'attesa per il 1 aprile 2010 inizio della nostra Pasqua..... come? Lettore di Roma, di Napoli, di Castellammare mi dici che ho sbagliato, che la Pasqua 2010 è il 4 aprile? Lo vedete che non capite, non potete capire!

LA NOSTRA NOTTE

Eccoci alla notte più magica dell'anno, la notte in cui una Madre cerca il Figlio ed in cui noi cerchiamo le nostre radici. Alle 2,00, nel pieno della notte, carottesi di ogni età si preparano ad uscire di casa e recarsi ad un appuntamento dato loro secoli fa e mai dimenticato. Bambini, adulti, anziani, come richiamati da una voce che giunge del fondo dei secoli sfidano il freddo ed il sonno per non mancare, per esserci alle loro processioni. Sì, perchè più delle altre quelle della notte sono le nostre processioni, quelle che viviamo senza il trambusto delle macchine, senza gli inopportuni venditori di palloncini, senza dover sgomitare per conquistarci un posto in prima fila lungo il corso. Quelle che viviamo come una famiglia, soli, alla luce della luna piena e con un inaspettato odore di fresie e fior d'arancio che poi si mescolerà a quello dell'incenso, con le orecchie che ascoltano tamburi, misereri e cori provenienti da chissà dove nel silenzio della notte. Odori, suoni e sensazioni uguali ed immutabili nei secoli e che solo la notte del venerdì santo sa restituirci. Chi non puo' essere per strada comunque non dorme, al passare degli incappucciati si alza dal letto e si affaccia alla finestra, è un richiamo troppo forte che vince qualsiasi stanchezza e qualsiasi distanza. A tal proposito una moglie di un marittimo mi ha raccontato che due anni fa la notte del venerdì santo era col marito in navigazione in pieno oceano, nel pieno della notte sentì giungere le inconfondibili note del Calvario, in un primo momento pensò ad un sogno poi scopri che nella cabina accanto un gruppo di concittadini si era portato un cd con i canti delle nostre processioni ed insieme li stavano ascoltando per essere almeno col cuore presenti all'appuntamento, per essere con noi, per confermare, lì nel pieno dell'oceano, di essere carottesi. Ecco la magia di questa notte, notte solo nostra, notte di un appuntamento a cui nessuno puo' mancare.

IL GIORNO DEL PANE E DEL VINO

Come dice l'Inno dell'Annunziata "Genti Tutte venite e mangiate, questo è il giorno del pane e del vino". Dopo più di un anno di attesa ritornano le processioni della Settimana Santa, all'imbrunire tutti i carottesi usciranno dalle loro case per iniziare una due giorni nuova ed antica, i nostri vicoli si popoleranno di giovani tutti con una maglietta bianca e pantalone e scarpe nere, segno che il momento è vicino, che i preparativi ormai sono finiti. Stasera al tramonto si accederano i primi lampioni e le prime fiaccole che sostituirano per tutta la notte il sole e faranno compagnia alla luna piena, si accenderanno stasera come si accendono da 400 anni, legame antico con la nostra storia. Un rito che si rinnova. Nel buio tutti ascolteranno il suono dei tamburi e si porranno sul ciglio della strada scrutando in attesa di intravedere la luce dei primi lampioni che lentamente avanzano, ecco in quel momento, diverso per ognuno, ha inizio la Settima Santa per il carottese, tutto quello accaduto prima è semplice contorno, in quell'istante ci proietteremo indietro nei secoli per rimergerne solo venerdì sera quando l'ultimo lampione sarà spento e con lui sarà passata anche la Pasqua 2009, sì avete letto bene, per noi carottesi la Pasqua termina la sera del venerdì santo, da quel momento inizia una nuova lunga attesa per l'accensione del prossimo lampione, il resto è contorno.

INIZIA LA SETTIMANA SANTA

La Domenica delle Palme è la porta di ingresso nella Settimana Santa, settimana che per noi carottesi è l'appuntamento atteso tutto l'anno. Se c’è un luogo in Italia in cui la Settimana Santa ha un suggestione ed un intensità sicuramente in grado di coinvolgere e commuovere, quel luogo è la Penisola Sorrentina. Nelle poco più di 24 ore che vanno tra la sera del Giovedì e quella del Venerdì si compie annualmente il miracolo della memoria, cortei di incappucciati escono dalle chiese e si incamminano per le strade per riconsegnarci la nostra memoria, alla luce di un lampione, col profumo dell’incenso che copre il rullare dei tamburi che nella notte fonda del venerdì annunciano l’approssimarsi dell’alba, tutti noi riscopriamo le nostre radici. Più o meno inconsapevolmente quelle figure meste, anonime, inquietanti, di cui intravediamo solo gli occhi dalla feritoie dei cappucci, ci donano un viaggio nel nostro passato. Nel nostro passato remoto quando quei cappucci celavano il volto del nostro avo perso ormai nel fondo dei secoli ma che in quella notte magica sentiamo vicino, sentiamo ancora la sua presenza magari in quell’ombra che, oggi come allora, il lampione dell’anonimo incappucciato proietta sul muro di tufo di un vicoletto in un momento che ferma la storia, l’immagine che vediamo oggi nel 2009 è la stessa che avrebbe visto un nostro progenitore 100 o 200 anni fa. Ma gli incappucciati ci rimandano anche ad un passato prossimo, quando noi eravamo sul ciglio dello stesso marciapiede per mano dei nostri genitori che pazientemente ci insegnavano a non aver paura di quelle strane figure, che a bassa voce ci spiegavano il significato di quegli oggetti che sfilavano sotto i nostri occhi e che, magari non sapendolo, ci insegnavamo che quelle figure, quei Riti, erano parte di noi stessi, la parte più intima e più importante, quella che ci ricollegava alla nostra terra, che per sempre ci avrebbe fatti sentire parte inscindibile della penisola sorrentina. Ecco noi ci rivediamo lì, vediamo accanto nostro padre che ci ha lasciati ormai troppi anni fa, ed il ricordo si fa più vivo quando si avvicina il coro tanto familiare che sappiamo a memoria anche se nessuno c’è lo ha insegnato, non occorreva, come tutto era parte di noi sin dalla nascita. Questa è la magia della Settimana Santa, che ci apprestiamo a vivere insieme, magia che dobbiamo preservare e tramandare come un dono prezioso.

VIA CRUCIS A SANTA TERESA


Martedì 7 aprile 2009 - ore 18,45 - Chiesa di Santa Teresa
Il Gruppo Culturale di Ciro Ferrigno presenta:

VIA CRUCIS
Meditata con San Giovanni della Croce
Con la partecipazione della Corale Elpis diretta dal M° Giuseppe Masi