Il 27 gennaio si ricordano le vittime delle atrocità nazifascite, i morti nei campi di concentramento. Ricordiamo in questo giorno non solo gli ebrei ed i deportati per motivi politici ma anche i disabili, gli omosessuali, i testimoni di geova tutti ugualmente vittima di un disegno folle di una razza pura in cui ogni presunta condotta fuori dal coro doveva essere soppressa. Ricordare è un dovere per tutti noi, ma ricordare il male fatto non significa cercare vendetta, non puo’ sfociare in un odio che ci farebbe scendere al livello di chi quel male ha commesso. Fare memoria di ciò che è accaduto serve ad evitare che si possa ripetere, fare memoria non vuol dire instillare altro odio ma aiutare i più giovani a capire a cosa l’intolleranza puo’ portare. Che questo anniversario aiuti tutti noi che abbiamo subito un’ingiustizia, una cattiva azione piccola o grande a capire che la risposta non puo’ essere trasformare l’odio in altro odio ma spezzare questa spirale che porta solo alla distruzione.
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